Da “quotAzioni. Storie in quota attraverso i confini” di Paola Bertoncini (Associazione Lentopede):
QUOTA 0 – ANDIRIVIENI
Io scendo appunto adesso dal cerchio della Luna, e porto la fortuna a voi mortali. Ho visto cose tali in quel mondo novello; quanto di qua è più bello ed uniforme! Gli uccelli a torme si prendon con le mani di starne e di fagiani. E’ un cibo vile. Sentii parlar civile, come le scelte genti e eran di rozzi armamenti alla pastura. Della città le mura colà son di cristallo, le travi di corallo hanno le case.
Come tutto ha avuto inizio…
Ci s’è fatto i’ viottolo si dice qua in Toscana quando si va e si viene, si gira per paesi e campagne, si va e si torna dal punto di partenza. Il mio andirivieni è cominciato l’anno passato quando in una “veglia” fatta in Valdisieve mi sono detta che era proprio un bel modo di passare il tempo e che c’erano aspetti curiosi che mi sarebbe piaciuto approfondire. Nei mesi primaverili Filippo mi racconta una storia: la Zingana è uno spettacolo popolare che si è diffuso forse grazie alla presenza di zingari che transitavano per la Valdisieve, fra Romagna e Toscana e dopo brevi soste a Pontassieve ripartivano per il Valdarno e scendevano verso l’Umbria. Filippo mi porta alcuni libri. In essi c’è la storia di un certo Sigismondo Caccini, che non è ben chiaro chi fosse realmente ma anche lui fa un suo andirivieni e gira e rigira per questi luoghi, a volte solo, a volte assieme a carovane zingaresche. Pare che le zinganette avessero una diffusione antica proprio in Toscana, la prima addirittura si dice venga da Siena, un contrasto intitolato la Contentione di un villano e di una zingara di Bastiano di Francesco Linaiolo e siamo nel 1520. Proprio da Filippo vengo a sapere che c’è una testimonianza davvero interessante: non sta proprio in Valdisieve ma vicino, in un comune cerniera fra Valdarno e Valdisieve: Rignano sull’Arno. Lo spettatore particolare è Ardengo Soffici.
E’ giugno ed è caldo il giovedì sera in piazza alla Rufina. Mi sono appena fatta nove ore di lavoro, ma c’è l’incontro con Filippo che mi deve dire alcune cose. Prendiamo un gelato, con me c’è Marco. Siamo seduti su una panchina e Filippo comincia a dirmi che ci sono alcuni aspetti importanti che non si possono non prendere in considerazione: il Falterona, che alla Rufina chiamano la Falterona, nasconde storie curiosissime e confina con il Casentino; l’Appennino tutto è terra di passaggio e di viaggio; e poi ci sono gli oratori con le loro storie…
E il viaggio ha così inizio!
Le fotografie sono di Paola Bertoncini e Marco Betti, le musiche che si sentono nei filmati sono dei Suonatori della Leggera. I testi sono dei rispettivi autori. Le voci che si sentono nei filmati sono di Paola Bertoncini, Marco Betti, Silvia Falugiani, Filippo Marranci e Pasqualina Ronconi.
QUOTA 1 – 1654 mslm
QUOTA 2 – 1372 mslm
QUOTA 3 – 1355 mslm
QUOTA 4 – 900 mslm
QUOTA 5 – 720 mslm
QUOTA 6 – 566 mslm
QUOTA 7 – 467 mslm
QUOTA 8 – 356 mslm
Narratori di comunità